DOMENICA
Avessimo voluto ripartire la domenica la mattina presto per fare la
autostrada e prendere subito vie secondarie, ma la mattina dovevamo
riempire il servatoio quindi, verso le sette era troppo presto per
cercare benzina "economica" la domenica, allora abbiamo
aspettato fino le 10:00 per cercare il nostro amico e andare insieme
a cercare la pregiata benzina. Abbiamo comprato 40 L per 25 dollari
e siamo finalmente arrivati Guido ed io da Milly. Alle 11:27 siamo
partiti per prendere l'autostrada nazionale e alle 12:02 eravamo vicino
all'incrocio per Guines, Guido ha continuato con il suo bel proposito
di fotografare ogni cartelone colla imagine del Che. Ne ha trovato
piú di 20 in tutto il viaggio per l'occidente di Cuba. Nel
km 190, nell'incroccio del zuccherificio Australia siamo entrati per
raggiungere il sud della provincia di Matanzas, una zona conosciuta
per il conflitto di Baia di Porci. Nonostante e paradossalmente siamo
entrati in que posto carico di storia e di rivoluzione in confronto
al potere USA dietro ad una caravana di due Audi A6 turistici, forse
da noi un simbolo del consumismo e il potere occidentale. Abbiamo
per prima passato il zucherificio.
Per me è stata la prima opportunitá di visitare quella
industria piena di storia e vedere quanto danno aveva fatto l'uragano
Michelle alcune settimane fa (Cuba è stata colpita per l'uragano
piú forte dal 1945 e noi, senza volerlo, noi abbiamo fatto
pure lo stesso suo percorso). La strada mi faceva ancora tornare indietro
nel tempo: é una strada stretta che corre accanto alla palude
e ogni tanto appare un obelisco ricordando la caduta di qualche miliciano
in aprile del 1961 (prima sconffita dell'imperialismo in America).
Dopo quasi 10 km su quella, per me bella strada, abbiamo raggiunto
il vilaggio turistico di Guamá, un posto naturale ma truccato
per i turisti in cui c'è un zoo locale, l'allevamento di cocodrili,
un ristorante dove si mangiano gli stessi cocodrili visitati e da
dove si prende la nave a motore per raggiungere tra la palude , il
villagio costruito secondo il modo degli indigeni prima de 1492 e
dicorato con sculture di indigeni facendo le loro attività
giornalieri. Appena entrati siamo usciti perché forse non era
il posto che cercavamo e neppure ci siamo informati dei prezzi, che
immagino siano un pó alti per l'esotismo del servizio. Continuando
verso il sud siamo finalmente arrivati in Playa Larga alle 14:30,
il posto in cui tenutosi i combattimanti per sconffingere i mercenari
pagati dalla CIA e che attaccarono Cuba per Baia dei Porci nel 1961.
Prima del 1959 questo era un posto di contadini e pescatori carichi
di miseria ed oggi é un simbolo delle trasformazioni della
Rivoluzione. Da quanto ho visto forse quel villaggio di case di legno
marcio (imputrito) é diventato un quartiere di case moderne,
ottime comunicazioni terresti, salute, istruzione gratuita e qualche
negozio per spendere in moneta USD. Lí ci siamo fermati poco
tempo. Guido ha pensato subito di fare il bagno ma il mare era davvero
brutto, di colore verde e mosso. La spiaggia di circa 400-500 km era
vuota, non c'era la fina sabbia bianca che caratterizza le spiaggie
del nord di Cuba ma non credo neppure faccia onore al nome della baia.
La veduta, ancora solo per me, non poteva fare migliore alla mia intenzione
di immaginarmi quello aprile 1961, un sole che a tratti si nascondeva
tra le nuvole, una spiaggia di piccole pietre scure, il mare abbatuto
dalle onde, quel colore verde che contrastava colla bianca schiuma
verde scuro al battere contro le rocce. Noi eravamo disturbati dalla
fina pioggia d'acqua di mare e mi faceva fatica guardare verso il
mare, verso l'ingreso della baia. Guido aveva pure cura che questa
acqua di mare non cadesse dulla sua camera. Come prima mi é
sucesso con gli acquatici a Pinar, la curiositá per conoscere
chi abitava all'interno di quella penisola che circondava la baia
mi ha fatto quasi sognare e desiderare di andarci. All'arrivo e all'uscita
da quel posto non è mica mancato chi ci proponeva un ristorante
privato ilegale dove mangiare l'aragosta oppure comprare i piccoli
cocodrili disecati. In qualche modo capisco oggi perchè quando
Guido mi ha chiesto di controllare il bidone di benzina ho dimenticato
la carta stradale che ci guidava. Per questo siamo ritornati nel villaggio
dopo due km percorsi ma per fortuna, sulla stessa spiaggia la abbiamo
ritrovata nel facchino della macchina. Allo scopo di raggiungere un'altro
villaggio storico, forse colla speranza per Milly e Guido di trovare
uno piú bello e allegro, abbiamo preso la strada che in riva
al mare, arrivava in Playa Girón. Pure questa una strada bellina
tra palude, scogliere e mare fino che Milly e Guido affamati di mare,
hanno trovato un piccolo posto sulle scogliere ottimo per fare il
bagno.
Il
mare era migliorato assai. Loro due hanno fatto il bagno insieme a
quattro ragazzi contadini che c'erano lí da prima. Io li ho
sentito dire che eravano del villaggio Playa Giron ed erano da due
giorni fuori casa in caccia, da quanto avevano cacciato(niente!) si
poteva capire che c'era da offrire in quella palude. Il posto in cui
ci eravamo fermati era proprio davanti ad un ristorante chiamato Grotta
dei Pesci in cui, pure se non l'ho abbiamo fatto, si mangiava in modo
economico. Per caso c'era lí un bus turistico arrivato da poco
ma per la strada non passavano mai macchine, noi non abbiamo visto
passare neppure cinque mentre eravamo lí fermati, veramente
un posto isolato. Alla partenza abbiamo chiesto ai ragazzi per un
posto dove mangiare economico in Playa Giron, loro ci hanno indicato
gli stessi ristoranti privati ma ci hanno avvertito che forse eravano
chiusi. Anche noi le abbiamo offerto passaggio a uno, perché
non avevamo piu spazio, ma non si é deciso nessuno ad abbandonare
ai suoi compagni per arrivare presto in casa, pure se stanchi, affamati
e coll'abbigliamento roto. Il villaggio di Playa Giron lo abbiamo
raggiunto quasi senza renderci conto. Sicuramente trasformato dalla
revoluzione ma ancora coll'anima rovida della palude. Non ci siamo
fermati perché eravamo un pó ritardati e abbiamo quindi
preso una strada che ci allontanava dal mare. Per strada ci siamo
fermati a Horquitas per chiedere informazione a un gruppo di contadini
su come raggiungere la strada per Cienfuegos.
Guido ha fotografiato quella immagine, che secondo il mio parere caratterizza
ai contadini di quella zona. Loro stavano a brucciare un terriero
per costruire le loro case di legno e sostituire cosi un'altra crollata
dall'uragano. Uomini, donne, bambini e ragazzi a tagliare il legno,
controllare il fiuoco e supratutto a stare insieme sulla strada a
parlare chi sa che della loro vita. C'era pure la carroza col cavallo.
Milly questa volta é stata colpita dalla loro vita e continuava
a dire che non immaginava che ancora da loro la vita fosse cosi dura.
Oltre salute e educazione per loro, la revoluzione ha dovuto portare
ancora tante altri benesseri. Nonostante una bella immagine e atenzione
ci hanno datto. Col tramonto, "Anime Salve" di Fabrizio
De Andre e piantagioni ai fianchi, abbiamo fatto la strada passando
Yaguaramas, il villaggio di Rodas, Ariza e alla fine Cienfuegos.
Qualche
passaggio abbiamo dato e qualche cittadina collorata abbiamo attraversato.
La pioggia ci ha pure accompagnato, forse per far arrabbiare e preoccupare
a Guido. In un posto che sembrava un villaggio ci siamo fermati per
fare fotografie al "Che" e mangiare qualcosa (pane e prosciuto),
ci hanno fatto rendere conto che eravamo all'ingreso di Cienfuegos.
Quell'ingreso sotto la pioggia, che sembrava non finire, poi il cielo
proprio griggio, l'acqua nera che scendeva dalla strada, Guido a pensare
sulla posibilitá di rimanere attascati colla macchina, un sacco
di bucchi sul pavimento, e la cittá desolata, non si poteva
oltre che pensare proprio ai Centi Anni di Solitudine, di Marquez.
Poi qualcuno a detto che bisogna sapere il modo e il momento di dire
certe parole, ed io, sbagliando il momento ho detto di essere all'ingresso
di una delle cittá piú belle del paese (pianpiano, dopo
la terribile pioggia e ormai al centro della cittá ce ne siamo
reso conti che era vero). Era cominciata giá la notte pure
se erano le 18:00 ore e dovevamo cercare subito un posto dove dormire.
Questo compito toccava a Milly e a me, che siamo scesi dalla macchina
sotto una fina e fredda pioggia. Abbiamo sempre chiesto per un'affito
modesto ed economico pure se privato. Non abbiamo avuto succeso finchè
ci hanno indicato un economico albergho per cubani vicino al centro
della cittá. Milly ed io ci siamo andati speranzati, le prime
domande l'ho fatto ad una impiegata in mezzo alla porta d'ingresso
a fare i calcoli colla calcolatrice perché dentro c'era il
buio o oppure meglio dire, non c'era l'electricitá. Lei senza
appena guardarci in faccia ci ha raccomandato di chiedere alla portiera
che invece é stata brava e ci ha consigliato di aspettare fino
le 21:00 perché tutto era ora occupato, anche lei a detto che
non permettevano stranieri, ha lasciato Milly andare in bagno, anzi
l'ha cercato una guida per andare tra il buio e finalmente é
andata fuori per cercarsi informazione su qualche posto. Ci siamo
andati senza ancora distinguere la faccia di chi dovevamo ringraziare.
Scconffiti e quasi disperati per quanto rappresentava il nostro insucceso
la prima di tre notti, siamo tornati alla via in cui ci aspettava
Guido anche rendendoci conto che siamo andati a chiedere disperatamente
da dormire in una locanda per coppie. Lui sul marciapiede ci sfidava
a trovare facilmente l'affitto. Continuammo per strada e ogni tanto
ci fermavamo per chiedere a qualche giovane informazione, finché
uno ci ha indicato un suo amico ed ecco la fortuna.
Damian ci ha portato da un affitto che non ha voluto fare uno sconto
per una notte, ma lui si é mostrato bravo quando ha deciso
di postrarci da una sua vicina di casa, senza impegno, ci ha cercato
un posto dove parcheggiare per 0.50 dollaro la macchina e ci ha offerto
della benzina economica (di questo ultimo non ci siamo fidati, forse
sbagliatamente). Finalmente e per 10 dollari avevamo un secondo piano
tutto per noi, una stanza con aria acondizionata, bagno, cucina. Poi
si fa il bagno e si esce a camminare la via principale, siamo andati
pure a mangiare da un restorante privato. Ormai senza la pioggia,
pure se era di notte, troviamo la cittá carinina. Milly e Guido
hanno dormito insiemme sul letto ed io nel pavimento su due coperte.
Purtroppo che con una notte calda non abbiamo potuto accendere l'aria
accondizionata perché faceva male a Millyna. |